Dopo BNP Paribas Cardif ad aprile 2014, CNP Assurances a novembre e Allianz a dicembre, l’Authority fracese ACPR ha condannato Groupama Gan Vie, la compagnia vita di Groupama SA, ad una sanzione pari a 3 mln di euro nell’ambito dei contratti vita “dormienti”.
Si tratta di una sanzione meno elevata rispetto a quella delle compagnie che l’hanno preceduta: 40 mln per CN, 10 mln per Cardif e 50 per Allianz.
La commissione della ACPR contesta a Groupama Gan Vie di non aver rispettato l’obbligo di identificare gli assicurati deceduti e di non aver rispettato una messa in mora del 2013. Infatti l’Authority già nel 2012 aveva constatato che la compagnia aveva introdotto alcuni criteri per identificare gli assicurati deceduti e aveva invitato la compagnia a conformarsi a quanto richiesto dal codice delle assicurazioni, che non prevede alcuna distinzione in base ad età dell’assicurato o natura dell’assicurazione vita. Groupama avrebbe escluso, per esempio alcuni contratti come le temporanee caso morte dal campo delle ricerche. Inoltre non avrebbe interrogato con sufficiente accortezza il repertorio nazionale di identificazione delle persone fisiche, che recensisce le per persone decedute.
Groupama Gan Vie ha effettuato tra aprile e settembre 2013 circa due milioni di consultazioni nelle assicurazioni individuali e 230.000 in quelle collettive, potendo identificare più di 3.000 decessi per una somma totale di 19 mln € su una media di 45.000 prestazioni registrate ogni anno. Nel 2015, Groupama Gan Vie dedicherà un budget di 8 mln € ai contratti dormienti.